martedì 8 aprile 2008

Perché votare P.D.... ALBERTO SPATOLA

Inizio tutto il mio discorso sul perché votare P.D. da un semplice slogan, a mio parere il più efficace della campagna elettorale di Veltroni (…): “Non scegliete quale partito, scegliete quale paese”, e i due che si stanno confrontando sono due paesi profondamente diversi, due paesi da cui non può nascere nessun inciuccio, Uno è un paese stanco e immobile L’altro è un paese moderno e dinamico;
Un paese che sperpera il nostro denaro pubblico L’altro che rimette in ordine i conti e ci ha fatto entrare in Europa;
Un paese che fa della politica estera una barzelletta, corteggiando le cape di stato e facendo le corna nelle foto, L’altro che ha rimesso l’Italia al centro di una politica multipolare;
Un paese che ha svuotato l’anti-mafia che sino al 2001 stava combattendo contro il Sistema L’altro che ha detto chiaramente: “Le mafie non ci votino!”;
Un paese che vuole spaccarsi in due, al Nord con la Lega Nord al sud con “Lega Sud”, L’altro che lo vuole unire dicendo Basta! alle divisioni ideologiche, Basta! ai Guelfi e Ghibellini, Basta! ai Comunisti e Berlusconiani, Noi siamo Democratici con le nostre differenze con le nostre idee;…
…e cento di altri motivi, non solo ideali, ma anche concreti, per votare P.D..
Infatti nel nostro programma vogliamo dare un futuro ai giovani, rendendo il lavoro “atipico”, “precario” un’eccezione utilizzato solo per inserire le persone nel mondo del lavoro: la precarietà non può essere una condizione di vita; vogliamo ridare potere d’acquisto ai pensionati dandogli 400€ in più al mese a chi ha le pensioni più basse.
Soldi, concretezza, non solo idee e parole come sentite, sentiamo da anni.
Rendere l’Italia parte dell’Europa, gli italiani concittadini dei francesi, degli spagnoli rendendo questo paese, il nostro paese, non più clientelare ma rendendolo il paese del merito.
Attraverso serie e radicali riforme, inanzitutto snellendo la burocrazia statale attraverso una semplificazione normativa: diminuiremo di 5000 il numero delle leggi.
Cose concrete non parole.
Dopo la vittoria – che stiamo costruendo in queste ore, letteralmente giorno e notte, in questi attimi, mentre stai leggendo- il nostro programma sarà il vincolo per ogni azione di governo che voi potrete giudicare senza che si possano poi presentare alibi.
Nonostante questa legge elettorale disastrosa, queste elezioni sono più che importanti.
Dal 1861 al 1920 a governare l’Italia sono stati i liberali, i latifondisti, i trasformisti e Giolitti, poi per vent’anni il fascismo e dopo la guerra la Democrazia Cristiana ha dominato la scena politica senza una vera alternanza. Nella II repubblica abbiamo fatto i conti con la falsa speranza del maggioritario e governi ingovernabili per i veti incrociati di partitini e partiti vuoti.
Ora, grazie alla scelta del Partito Democratico di andar LIBERO, ci possiamo considerare una democrazia europea, immatura, ma europea: il 13 e il 14 Aprile sceglieremo tra due proposte di governo… spero che siano ben chiari i limiti dell’altra!
Per la prima volta ci si ripropone di unire il paese, perché è appunto dal 1861 che invece di fare gli italiani, si è disfatta l’Italia e si sono fatti glia affari loro (i poteri).
So bene di essere retorico, so bene che di tutto ciò che ho detto sarà fatto l’1%, ma la direzione è quella: stiamo scavando il solco, si tratta poi di seminare. So bene che la vecchia politica, anche al nostro interno, non si è riusciti a cancellarla in così poco tempo… Ma è solo l’inizio!

Nessun commento:

Posta un commento